In Cile nuova vittoria contro lo strapotere di Enel: fermato il progetto idroelettrico sul lago Neltume, la ragione alla lotta senza sconti del popolo indigeno Mapuche, che non ha mai ceduto nononstante difficoltà ed intimidazioni.
El Quimbo, la megadiga che Enel stava costruendo in Colombia fra proteste e violenze, va chiusa: lo dice la Corte Costituzionale colombiana, dando ragione alle comunità e ai movimenti che da anni si battono per avere giustizia e difendere il proprio territorio e la bellezza del Rio Magdalena.
A quasi un anno dalla carovana internazionale No al Quimbo, proseguono le proteste della popolazione sfollata per la costruzione della megadiga sul fiume magdalena. Attivi picchetti sulle strade che impediscono l’entrata degli operai, mentre Asoquimbo chiede chiarimenti alla multinazionale Emgesa, che non rispetta i patti e non restituisce nè terre nè indennizzi ai contadini e pescatori locali.
La resistenza delle comunità locali colombiane e dei movimenti sociali sta costringendo le grandi multinazionali a rivedere i propri progetti idroelettrici: el Quimbo ed Hidroitunago non avanzano, e così i nuovi investimenti per queste grandi opere devastanti e socialmente pericolose. la rilfessione di Rios Vivos.
Il governo cileno ha annunciato nuovi investimenti per 125.000 milioni di dollari per dare nuova linfa all’industria mineraria. Dopo otto anni di vertenze legali (ben 35), ricorsi, marce ed occupazioni, minacce, delegittimazioni a mezzo stampa, è arrivata la grande vittoria di Patagonia sin represas. Ma sembra non ci sia pace per le migliaia di cittadini che stanno dedicando la vita per il sogno di una Patagonia integra.
La Patagonia cilena è salva. Dopo anni di battaglia, alle quali anche molte organizzazioni italiane hanno partecipato con la campagna Patagonia senza dighe, finalmente Enel recede dalla folle costruzione delle dighe in una delle zone più belle del mondo.