Da una parte la diga El Quimbo, in costruzione nella regione del Huila: 8000 ettari di terre fertili inondate e sequestrate alle centinaia di contadini che ci vivono e lavorano. Un progetto immenso, targato Enel, che devasterà l’ennesimo territorio ricco di biodiversità per produrre energia elettrica che verrà venduta alle multinazionali e all’estero. Dall’altra, gli acquedotti comunitari, una realtà che in Colombia distribuisce acqua potabile ad oltre 4 milioni di persone in maniera autogestita, rispettando l’ambiente e non facendo distinzione fra chi l’acqua la può pagare e chi no.
Dal 6 al 18 ottobre una carovana politica di giornalisti, associazioni ed organizzazioni italiane, spagnole e latinoamericane, raggiungerà la Colombia e parteciperà alle giornate di resistenza indette da movimenti e comunità locali contro la costruzione della diga de El Quimbo, nella regione del Huila, e che avranno nel 12 ottobre, anniversario della “Scoperta dell’America”, la giornata culminante contro i nuovi colonialismi. Sostenuta in Italia da Yaku, Re:common, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, rete Stop Enel.
La carovana proseguirà poi nel Cauca dove la delegazione internazionale visiterà parte del progetto di cooperazione internazionale “Acqua Giustizia e Pace”, che Yaku sta sviluppando nel Sud Ovest della Colombia in appoggio agli acquedotti comunitari nelle zone di conflitto.
Una carovana internazionale che arriva in una Colombia in pieno fermento per il grande sciopero dei contadini che da mesi sta paralizzando la Colombia e che purtroppo ha mostrato ancora una volta il carattere antidemocratico del governo colombiano, facendo registrare 660 casi di violazione dei diritti umani, 485 feriti, 12 contadini uccisi e 262 arresti arbitrari.