Assassinato Gilberto Daza attivista dell’acquedotto comunitario di Sucre

il: 30 Dicembre 2013

Il 28 dicembre uno di noi è stato barbaramente ucciso. Gilberto Daza, di fronte alla moglie e ai suoi tre figli, è stato freddato con due colpi alla nuca da un sicario che lo attendeva sulla porta di casa. Gilberto era consigliere del Municipio di Sucre e insieme all’Associazione contadina dei Bienandantes e all’Assemblea dell’acquedotto comunitario, era impegnato per la difesa del territorio, contro la privatizzazione dell’acqua e lo sfruttamento minerario del Macizo colombiano.

 

Avremmo voluto augurare a tutte e tutti un buon 2014, partendo, in positivo, dalle nostre migliori esperienze che hanno contraddistinto il 2013. Un anno per tanti aspetti orribile, ma in cui non sono mancati squarci di luce e crepe di felicità. Comela Carovanainternazionale di ottobre in Colombia a cui è seguito il “levantamento” indigeno del 12 ottobre; oppure la semplice quanto toccante  esperienza di due militanti di Yaku in Bolivia, Greta Rigon e Anna Postal, che hanno assaporato il grande cuore delle comunità di Cochabamba, la città boliviana ribelle della prima e indimenticata “Guerra dell’Acqua” del 2000.

 

Ma l’assassinio di Gilberto Daza, un’esecuzione in piena regola, ci obbliga a un grido di rabbia comune.

L’ultima volta lo avevamo incontrato proprio ad ottobre, a Sucre, con la delegazione internazionale partecipando all’Assemblea degli utenti dell’acquedotto comunitario. Abbiamo scritto anche un articolo “Un acquedotto nel conflitto” , sull’esperienza di questa piccola comunità, nel dipartimento colombiano del Cauca, che è riuscita a gestire un acquedotto in modo collettivo e autonomo in mezzo agli spari del conflitto colombiano e ad un processo di pace –  in corso a Cuba tra Farc e governo colombiano – che sembra aver acutizzato e inasprito gli episodi di violenza in tutto il Paese.

 

Ora dopo le tante minacce anonime rivolte all’Assemblea dell’acquedotto e all’associazione contadina dei Bienandantes – entrambe sono coinvolte nel progetto di Yaku “Agua Justicia y Paz in Colombia”  – i sicari sono passati ai fatti. E Gilberto è stato ucciso da un uomo vestito di nero e il volto coperto da un passamontagna. Non sappiamo chi sia. Non sappiamo chi siano i mandanti Ma è certo che Gilberto è stato ucciso per aver difeso il suo territorio, l’acquedotto comunitario, e la dignità della piccola Comunità di Sucre, estranea al conflitto che insanguina il Paese da più di 50 anni, ma che ha saputo scegliere la via della pace e dell’autonomia, partendo dalla riappropriazione dell’acquedotto comunitario, e quindi dalla difesa dei beni comuni.

E a chi aveva interessi e concessioni in quelle montagne ricche di acqua e minerali, certo non è piaciuto.

 

Ci stringiamo al dolore della famiglia di Gilberto, alla comunità di Sucre, alle compagne e ai compagni di Justicia y Paz che insieme a noi seguono il percorso degli acquedotti comunitari nei luoghi di conflitto in Colombia.

 

Sappiamo che nulla potrà restituire Gilberto alla sua famiglia. Sappiamo anche che nulla potrà arrestare il recupero della dignità della Comunità di Sucre.

un abbraccio da Yaku

Leggi il comunicato di Justicia y Paz

Leggi il comunicato dei Bienandantes e dell’Assemblea dell’acquedotto comunitario di Sucre